La pevarada è una salsa veneta che viene preparata in modo diverso a seconda delle zone. E’ utilizzata in particolare per dare un sapore più grintoso alle carni bianche bollite. Avevo sentito parlare di questa salsa ma non mi ero mai cimentata nella preparazione; vi assicuro che vale la pena. Io l’ho utilizzata per insaporire la gallina lessa ma appena fatta non ho saputo resistere e l’ho spalmata sui crostini. Una prelibatezza che farà la sua bella figura al pranzo di Natale per accompagnare il bollito misto.
Ingredienti
gr 300 di fegatini di gallina
gr 70 di soppressa
4-5 acciughe
2 spicchi di aglio
zenzero in polvere
prezzemolo
1 limone
3-4 cucchiai di aceto
2 cucchiai di pangrattato
olio extra vergine di oliva
sale,pepe
Tritate con il coltello le acciughe, la soppressa, i fegatini, uno spicchio di aglio e il prezzemolo;aggiungete la buccia grattugiata del limone e mescolate. In un tegame soffriggete con qualche cucchiaio di olio lo spicchio di aglio rimasto, versate il battuto e rosolate.
Unite il pangrattato, lo zenzero,bagnate con l’aceto e il succo del limone e fate evaporare; aggiustate di sale, pepe. Prima di servire versate altro olio.
In abbinamento un Cabernet Sauvignon.
Non l’ho mai provata, almeno non con la ricetta canonica. Senza dubbio ne vale la pena.
io l’avrei mangiata tutta ancora quand’era in cottura. Il limone dà una freschezza e un sapore inaspettati.
Da noi la peverada è una salsa fatta con pane grattugiato grana grattugiato tanto pepe e cotta con il brodo di carne, una salsa densa da accompagnare ai bolliti
Da provare anche questa. Tu di dove sei?
Io abito a Gargnano in provincia di Brescia sul Lago di Garda
Mi piace sapere di dove sono gli amici blogger.Buona domenica
Bona domenica a te!!!
Un classico della nostra cara regione 🙂 Colgo l’occasione per condividerti che ho citato il tuo splendido blog nel mio ultimo articolo (https://aromadicannella.wordpress.com/2015/11/01/halloween-in-olanda/)
Un caro saluto!
Ti ringrazio tantissimo.
Deve essere davvero buona… da provare sicuramente…
Ho deciso che la preparerò per il bollito che faccio sempre a Natale, ma forse la rifarò anche prima.
Evviva, finalmente qualcuno che scrive “pevArada” e non “pevErada”!!!
( In Veneto, infatti, “pepe” si dice “pevAre”, non “pevEre”!)
La ricetta è quella canonica, che ho sempre mangiato(zona TV) salvo l’aggiunta di pangrattato, che francamente non mi torna, né ho mai visto che venisse aggiunto: la salsa non deve essere papposa, tanto più che con la”pe(v)arà” veronese non c’entra pressoché nulla: sono due ricette totalmente differenti.