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alba, bra, cherasco, cremona, gutturnio, langhe, slowfood, sottero, sperlari, torrazzo, trattoriadeltempoperso
Di sabato mattina ad Alba, patria del tartufo bianco, si tiene il mercato in tutte le vie del centro. Potevamo perderlo? Mai! Devo dire,però, che mi aspettavo che lo spazio dedicato ai prodotti tipici della zona fosse molto più ampio. Invece c’erano solo poche bancarelle che esponevano formaggi, salumi, nocciole, frutta e verdura. Il mio intuito mi ha portata alla bancarella dell’Azienda Sottero di Guarene (che non è quella della foto). La ragazza che ci ha serviti non finiva più di farci provare tutti i formaggi e salumi e naturalmente non ci siamo sottratti agli assaggi.
Di Alba non siamo riusciti a vedere molto perchè le bancarelle e la gente ci impedivano un po’ di goderci la cittadina in pace così abbiamo deciso di andare a pranzare a Bra.
Sapete che a Bra è nato lo slow food, associazione che si propone di vivere il pasto come un piacere “nel rispetto di chi produce, in armonia con l’ambiente grazie ai saperi di cui sono custodi territorio e tradizioni locali”. Qui abbiamo assaggiato la salsiccia cruda e cotta che viene fatta con la carne di vitello e si può produrre solo in qui.
Da Bra abbiamo raggiunto Cherasco,località molto accogliente e ordinata ma dopo un po’ il caldo e la stanchezza si son fatti sentire quindi siamo rientrati a Monforte.
Domenica decidiamo di interrompere il viaggio di ritorno con una sosta a Cremona, città che non avevo mai visitato. Son rimasta entusiasta sia per la bellezza della città che per la cortesia delle persone. Appena arrivati siamo entrati nel negozio di prodotti alimentari in via Boccaccino, angolo via Mercatello dove abbiamo acquistato la famosa mostarda cremonese e scambiato due chiacchiere con i gestori del negozio.
Una sosta in piazza Duomo per ammirare in tutta la sua imponenza il Torrazzo, il campanile adiacente alla chiesa che è il secondo più alto in Italia.
Proseguendo ci siamo trovati nello storico Negozio Sperlari, quello delle caramelle, fondato nel 1836. Qui si respira ancora l’aria dei negozi di una volta, mobili di classe, caramelle di tutti i tipi, liquori, dolci e vini. Bellissimo, veramente sembrava di essere tornati indietro nel tempo.
La stessa sensazione l’ho provata entrando nella Trattoria del Tempo Perso dove abbiamo pranzato: gnocchi con cipolla rossa e cacio, pollo disossato farcito secondo la tradizione cremonese con carni di tre tipi. Per il vino ci siamo lasciati consigliare un Gutturnio che è un vino del piacentino, zona limitrofa a Cremona.
Il viaggio è terminato ma io sono pronta per un nuovo tour eno-gastronomico che farò in ottobre. E’ il regalo che la mia famiglia mi ha fatto per la pensione. La meta? Bolgheri con visita alla cantina “Guado al Melo” e cena presso l’Osteria Magona dove finalmente mangerò le famose carni di Dario Cecchini.