Anche Udine, la mia città, ogni tanto viene animata da manifestazioni interessanti; anzi, in questo caso sono i commercianti di una zona del centro cittadino (Largo dei Pecile) che da qualche anno, il 23 di giugno, organizzano una mostra mercato di prodotti friulani come formaggi, frullati, confetture e dolci a base di erbe, prodotti artigianali come le “scarpets”, ciabattine tutte lavorate e cucite a mano.
Al centro della piazzetta trionfa un bancale ricco di erbe aromatiche e di campo con le quali poi ognuno dei presenti alla manifestazione ha potuto creare il suo “mazzetto portafortuna”.
La tradizione vuole che nella notte di San Giovanni vengano bruciate le vecchie erbe e raccolte le nuove.
Una volta venivano usate per tenere lontane le malattie e per conoscere il futuro; pare, infatti, che le erbe nel periodo che intercorre tra il solstizio d’inverno (nascita di Cristo) e il solstizio d’estate (nascita di san Giovanni) assumano grandi poteri che vengono accresciuti anche dalla rugiada che le bagna nella notte. Con aneddoti e racconti su questa magica notte il professor Gri ci ha piacevolmente intrattenuti.
Quando il professor Gri ha terminato il suo intervento ci siamo precipitati a preparare il nostro mazzetto portafortuna da esporre alla rugiada della notte di San Giovanni.Ogni mazzetto è stato formato con una noce, uno spicchio di aglio, felce, iperico( chiamata erba di San Giovanni) salvia, rosmarino, menta, ruta, lavanda e due rami di fiori di cui non ricordo il nome.Il prossimo anno, sempre nella notte tra il 23 e il 24 giugno, il mazzetto andrà bruciato e sostituito con quello nuovo.
Credere o non credere al potere magico del mazzetto di erbe? Ad ogni buon conto io l’ho appeso in terrazza.