Della rosa di Gorizia ho già trattato in un altro post. Non stiamo parlando del fiore anche se la forma e i colori ce lo ricordano ma di un tipo di radicchio che viene coltivato nel goriziano; la produzione è limitata perchè la coltivazione della rosa richiede tempi molto lunghi e laboriosi. Rispetto ad altri tipi di radicchio rosso questa ha un sapore delicato che si presta alla preparazione di diversi piatti.
Oggi vi consiglio un risotto.
Ingredienti per 4 persone
gr 320 di riso Carnaroli
gr 350 di rosa di Gorizia
2 cucchiai di cipolla bianca tritata
vino bianco secco
l. 1,5 di brodo vegetale
olio extra vergine di oliva
sale,pepe
formaggio latteria semi stagionato
Lavate e tagliate il radicchio non troppo sottile. Fate appassire la cipolla in poco olio poi aggiungete poca acqua. Versate il radicchio e quando anche questo sarà appassito unite il riso. Tostate e bagnate con il vino che farete sfumare. Continuate la cottura versando il brodo un po’ alla volta. Mantecate con olio e formaggio latteria stagionato.
In abbinamento vi consiglio un Pinot bianco dei Colli Orientali del Friuli.
non conoscevo questo radicchio. molto bello, ma a me tutti i radicchi piacciono, belli e brutti. io faccio un risotto simile e alla fine aggiungo, al momento della mantecatura, altro radicchio a pezzettini o strisce, giusto per ammorbidirlo. in questo modo il risotto ha radicchio sia cotto sia ancora croccante e anche il colore del piatto se ne avvantaggia. suppongo che per latteria tu intenda un tipo montasio giovane? (che qui a londra non si trova ma che per coicidenza ho nel frigo, appena portatomi da amico di ritorno da udine). ciao, stefano (mi sa che ora vado a comprare ingredienti per tua torta ricotta:) )
Non è un Montasio, sai che in Friuli ci sono tanti tipi di formaggio. Questo è un latteria che ho acquistato al mercato del sabato in piazza XX settembre. L’idea di aggiungere del radicchio a fine cottura è buona perchè così si gustano diverse consistenze.
Non credo di aver mai visto questo radicchio, di una bellezza straordinaria. Temo sia una produzione locale, limitata, insufficiente per andare troppo lontano, ma è anche giusto così
Ho visto che ci sono dei siti che la vendono online, ma sono dell’idea che i prodotti per essere assaporati al meglio debbano essere consumati in loco
Sì. Tra l’altro, con la globalizzazione e questa offerta unificata, alla fine niente “fa voglia” perchè possiamo mangiarlo quando ci piace. Non è la mia abitudine, come spero si capisca, ma per esempio quando faccio un viaggetto mi piace aggiungere il piacere della scoperta gastronomica locale. Se la trovo sotto casa, che gusto c’è?
Anch’io dai viaggi porto sempre souvenirs eno-gastronomici.
Vero, lo racconti 🙂