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alloro, busecca, cabernetsauvignon, lampredotto, merlot, salvia, trippa
Io non sono un’estimatrice di questo piatto, però, ogni tanto devo prepararlo perchè mio marito ne va pazzo.
La trippa costituisce uno dei piatti più caratteristici in diverse regioni italiane; la ricetta base è più o meno uguale ma subisce varianti in base alle zone: la busecca a Milano preparata con i fagioli bianchi di Spagna, Cisrà in Piemonte con i ceci, Lampredotto a Firenze, Morzeddu in Calabria.
Sembra che già per gli antichi greci rappresentasse cibo gradito; la consumavano arrostita sulle braci.
La ricetta “di casa mia” è in verità la ricetta di mia mamma; lei sì che la preparava spesso.
Ingredienti per 4 persone
kg 1,5 di trippa
1 cipolla
1 carota
1 costa di sedano
1 foglia di alloro
salvia
parmigiano
gr 500 di passata di pomodoro
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
brodo vegetale
peperoncino
olio extra vergine di oliva
sale,pepe
Tritate finemente la carota, la cipolla e il sedano; soffriggete nell’olio, aggiungete la salvia, l’alloro e il peperoncino. Versate la trippa e rosolatele per una decina di minuti.
Unite il concentrato, la passata di pomodoro e due mestoli di brodo. Cuocete per almeno due ore e mezzo aggiungendo altro brodo.
Servite calda cosparsa di abbondante parmigiano e una macinata di pepe.
In abbinamento un Merlot o un Cabernet Sauvignon.
Mi sa che anche la mia mamma la preparava così. Non ho mai approfondito perché è uno dei cibi che non rientrano nemmeno tra le mie preferenze! Ti ammiro per cucinarla comunque!
solo per accontentare mio marito.
E’ la consistenza della trippa che il mio palato non gradisce.
La trippa è uno di quei piatti che non riesco proprio a mangiare eppure qualche volta devo prepararla anch’io per amore del mio partner che ne va proprio matto. Ciaoo Bea
ma infatti, anche in cucina bisogna essere generose
Qui la trippa è mangiata dai gatti e cani. Non l’ho mai gustata.
In italia , come ho scritto, ogni regione ha la sua ricetta. In Friuli per esempio molti vanno a mangiarla la sera della vigilia di Natale. Io preferisco la cena di pesce a ca sa mia.
Invece ecco a me piace molto, ma mio marito non la ama per niente e quindi non la cucino mai.
Nella tradizione napoletana viene cucinata in modo molto simile alla tua ricetta ( che poi e’ come piace a me ) oppure cruda con sale, pepe e tanto succo di limone, ma quest’ultimo e’ piu un cibo di strada, quello che si compra ai chioschi e bancarelle nel centro storico di napoli….
del cibo di strada di Napoli preferisco la pizza fritta.
Anche io 😉
Anche in Emilia è “busèca”. Credo di averla cucinata l’ultima volta per mio marito e il suo plotone nel 1980, ai tempo della sua naja!
anche i nomi delle volte sono simili. Vedo che questo è un piatto più amato dagli uomini.
Trippa? I’m a fan! 🙂
Ecco un altro estimatore della trippa.
Ciao, ho scoperto da poco il tuo blog e mi è piciuto molto. Ti seguirò con piacere!!!
Ti ringrazio molto e benvenuta. Ho fatto anch’io una visita al tuo e l’ho trovato molto interessante.