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Il beccafico è un uccello che vive in Sicilia, così chiamato perché goloso di fichi e allora vi chiederete cosa c’entrano gli uccelli con i pesci?

Le sarde prendono questo nome perché una volta adagiate sul piatto assumono le sembianze dei beccafichi che una volta venivano cacciati e mangiati dai nobili.

Ogni zona della Sicilia ha la sua ricetta così nel catanese le troveremo farcite anche con il pecorino o caciocavallo, nell’ennese con formaggio primo sale, pecorino; c’è chi le fa fritte, chi aggiunge l’acciuga sotto sale; comunque siano fatte sono ottime sia come antipasto che come secondo.

In genere le sarde si arrotolano ma io ho dovuto  chiuderle a libro perchè erano troppo piccole.

Ingredienti

4-5 sarde a persona
10 fette di pancarrè
gr 30 uva passa ammollata
gr 40 pinoli
un cucchiaio di prezzemolo
sale, pepe
4-5 cucchiai di olio extra vergine di oliva
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Squamare e togliere la lisca alle sarde; lavarle, asciugarle.
Tagliare la crosta al pancarrè, frullarlo con il prezzemolo e rosolarlo in poco olio.
Mescolare il pane con l’uva passa, i pinoli, il sale ed il pepe; versare l’olio e amalgamare bene tutti gli ingredienti (l’impasto deve risultare umido).
Distribuire su ogni sarda un cucchiaio di preparato, richiudere e fermare con uno stecchino.
Adagiare gli involtini in una pirofila unta con poco olio.Versare un velo d’olio e mettere in forno per 15 minuti circa a 200°.

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In abbinamento un vino siciliano: Inzolia che trova terra d’elezione nella zona di Sciacca, Agrigento  e Menfi.